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ANALISI TECNICO-NORMATIVA

1. Aspetti tecnico-normativi in senso stretto.

A) Necessità dell'intervento normativo.

        La legge di ratifica del Protocollo sui privilegi e le immunità dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN) è adempimento obbligatorio per l'Italia, in quanto Stato Parte della Convenzione istitutiva del CERN e, pertanto, obbligata dalla Convenzione (articolo IX) a garantire che il CERN e il suo personale possano esercitare le loro funzioni.
        Soltanto con l'adozione del provvedimento proposto sarà, peraltro, possibile assicurare ai beni, ai documenti e al personale del CERN i privilegi e le immunità derivanti dalla Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 18 aprile 1961 e sostanzialmente identici a quelli di cui godono tutte le Organizzazioni internazionali modellate sul sistema delle Nazioni Unite.
        Il Protocollo è stato sottoscritto dall'Italia il 24 giugno 2004.

B) Analisi del quadro normativo.

        Il Protocollo sui privilegi e le immunità del CERN contiene disposizioni che non abbisognano di adattamento del diritto interno e ciò consente di adottare il modello dell'atto legislativo contenente soltanto l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione.

C) Incidenza delle norme proposte sulle leggi e i regolamenti vigenti.

        Il provvedimento non incide sulla normativa vigente, come tutti i precedenti accordi della medesima natura già ratificati dall'Italia.
        Non vi sono, inoltre, oneri finanziari prevedibili, essendo la sede del CERN fuori dal territorio nazionale.

D)  Analisi della compatibilità dell'intervento con l'ordinamento comunitario.

        Le disposizioni del disegno di legge di ratifica del Protocollo non presentano alcun profilo di incompatibilità con il diritto comunitario.

E)  Analisi della compatibilità con le competenze delle regioni ordinarie ed a statuto speciale.

        L'intera materia rientra nella competenza esclusiva dello Stato, ai sensi del titolo V della parte seconda della Costituzione, e, in particolare, dell'articolo 117, secondo comma, lettere a) e l).

 

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F)  Verifica della coerenza con le fonti legislative primarie che dispongono il trasferimento di funzioni alle regioni ed agli enti locali.

        La disciplina del Protocollo è coerente con le norme primarie di trasferimento alle regioni ed enti locali.

G)  Verifica dell'assenza di rilegificazioni e della piena utilizzazione delle possibilità di delegificazione.

        Il provvedimento proposto, incidendo sulla giurisdizione e stabilendo privilegi fiscali, non può assumere forma e valore normativo diverso.
        Nessuna precedente legge è stata adottata sul medesimo oggetto.

2. Elementi di drafting e linguaggio normativo.

A)  Individuazione delle nuove definizioni normative introdotte dal testo, della loro necessità e della coerenza con quelle già in uso.

        Nessuna nuova definizione normativa viene introdotta.

B)  Verifica della correttezza dei riferimenti normativi contenuti nel progetto, con particolare riguardo alle successive modificazioni ed integrazioni subite dai medesimi.

        Nessun riferimento normativo è contenuto nel progetto, trattandosi di primo intervento del legislatore.

C)  Ricorso alla tecnica della novella legislativa per introdurre modificazioni ed integrazioni a disposizioni vigenti.

        Non è necessario novellare alcuna disposizione di legge, trattandosi di primo intervento in materia.

D)  Individuazione di effetti abrogativi impliciti di disposizioni dell'atto normativo e loro traduzione in norme abrogative espresse nel testo normativo.

        Nessun effetto abrogativo è necessario, trattandosi di primo intervento in materia.